Di particolare interesse e meritevole di segnalazione è la requisitoria della Sostituta Procuratrice Generale presso la Corte di Cassazione, dott.ssa Francesca Ceroni, resa nell’ambito di un giudizio per Cassazione, attivato al fine di impugnare una sentenza della Corte di Appello di Roma.
Al centro vi è il caso di un minore il quale, a seguito delle violenze subite dal padre, viene allontanato dalla madre e collocato in una casa-famiglia per timore che l’affido esclusivo alla madre generasse nel minore il c.d. senso di alienazione parentale nei confronti dell’altro genitore. Di qui l’esigenza emersa nei giudizi di merito di accordare prevalenza al diritto alla bigenitorialità, in luogo di una più accurata valutazione del c.d. “best interest” del minore (sul punto emerge anche il minore non era stato sufficientemente audito dall’autorità giudiziaria).
La Procuratrice Generale, nel censurare tale scelta, conclude la requisitoria con una richiesta di cassazione della pronuncia di secondo grado, ed in particolare evidenzia che “la decisione impugnata viola non tanto il principio di bigenitorialità, ma il diritto del fanciullo a mantenere la continuità affettiva e di cura con la madre, oltre a violare il suo diritto alla conservazione all’habitat domestico […]”.
A tale conclusione la Procuratrice giunge anche grazie ad una lettura combinata ed innovativa delle disposizioni internazionali della Convezione di Istanbul e di quelle nazionali relative al c.d. codice rosso, da ultimo approvate con la legge n. 69 del 2019, interpretate in modo conforme alla Costituzione.