La Corte europea si è pronunciata su un caso di violenza domestica perpetrata ai danni di una donna da parte del proprio partner. La donna lamentava l’inattività delle autorità nazionali che si sarebbero astenute dall’assicurare alla donna adeguata protezione. La Corte europea, in questo caso, ha escluso la violazione della Convenzione europea da parte dell’Italia e, in particolare, degli artt. 3 (Divieto di tortura), da solo e in combinato disposto con l’art. 14 CEDU (Divieto di discriminazione). Si precisa che la Convenzione di Istanbul (trattato internazionale adottato in seno al Consiglio d’Europa in materia di prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica) non era ancora entrata in vigore al momento dei fatti oggetto di ricorso alla Corte Edu. Tale Convenzione è entrata in vigore in data 1/08/2014 e ad oggi è in vigore in 34 Stati membri del Consiglio d’Europa (dato rilevato nel febbraio 2021).
Autorità:
Corte EDU, sez. II
Data di emanazione:
27 Mag 2014
Numero:
72964/10
Territorio:
Corti sovranazionali
Categoria:
Corte EDU