Quando l’assenza di scelta obbliga ad accettare la violenza

Un uomo di 50 anni, residente a Rimini e di origini tunisine, rischia 8 anni di reclusione per
maltrattamenti perpetrati dal 2014 al 2021, nei confronti della moglie e, in alcuni casi, in quelli
della figlia. La donna, vittima di violenze fisiche e abusi sessuali, è stata più volte minacciata:
alcune volte il marito le ha puntato un coltello; altre l’ha intimorita con una chiave, con cui la
minacciava di cavarle gli occhi. La costrizione si è concretizzata anche psicologicamente: l’uomo
obbligava la moglie a rimanere in casa e a vivere secondo precisi dettami da lui stabiliti. Qualora
le fosse stato concesso di uscire, non avrebbe potuto mettere né vestiti attillati né gonne corte;
non avrebbe nemmeno potuto parlare con i vicini di casa e tantomeno in italiano. La donna,
incapace di denunciare in quanto priva di un posto in cui vivere e con la costante minaccia di
essere rimandata in Tunisia, senza la possibilità di vedere i figli, è stata aiutata dai carabinieri, nel
2021, in occasione di un intervento per sedare una lite tra i coniugi.

La descrizione è stata redatta dalla studentessa Isabelle Consolini.