Bambino di 10 anni telefona ai carabinieri e fa arrestare il padre che picchiava la madre

La chiamata al 112 è stata effettuata intorno alla mezzanotte di sabato 31 gennaio ed ha salvato la donna da gravissime conseguenze, che sarebbero inevitabilmente seguite alle percosse da parte del marito ubriaco.

L’uomo, 38 anni, di Zafferana Etnea era già stato denunciato nel maggio 2019. 

I carabinieri, intervenuti tempestivamente, hanno trovato la donna vittima delle percosse insieme al bambino; sul pavimento sono stati rinvenuti numerosi pezzi di vetro. L’uomo, rintracciato poco dopo nei dintorni, ancora ubriaco, è stato arrestato ed è attualmente agli arresti domiciliari in un’abitazione diversa da quella familiare, in cui aveva continuato a risiedere nonostante fosse stata sporta una prima denuncia, già nel 2019.

All’arrivo del 118, la donna, 45 anni, presentava ecchimosi sul volto, tumefazioni al torace e alla clavicola destra.

Troppo spesso, infatti, la denuncia viene paralizzata dall’insostenibile timore di questo angosciante scenario. “Aiuto, papà sta picchiando la mamma”: è la summa della falla nel sistema giudiziario in relazione alla violenza domestica e all’alienazione parentale. “Seppur sconfessata in tutti i modi, continua a essere affermata. La sintesi è che la madre viene considerata malevola, in quanto responsabile di creare un pessimo rapporto tra padre e figli. Quindi se la donna denuncia o sottolinea la violenza subita nel corso di una causa civile per l’affido dei figli, passa dalla parte del torto. Le contestano di essere responsabile di creare un conflitto”, spiega Manuela Ulivi, presidentessa CADMI. 

La descrizione è stata redatta dalla studentessa Cecilia Medri.