La Corte europea viene chiamata a giudicare il caso di una donna che, insieme alla madre, aveva subito violenze in molteplici occasioni da parte del marito, il cui padre si era, peraltro, sposato in seconde nozze con la madre della stessa ricorrente. Nonostante le ripetute denunce alle autorità, le condotte violente non si fermarono e alla fine culminarono con la morte della madre della ricorrente. In questo caso la Corte ha riconosciuto la violazione degli artt. 2 (diritto alla vita) e 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti), dal momento che le autorità non erano state in grado di proteggere l’incolumità della ricorrente e di sua madre. In questo caso la Corte europea fa applicazione del c.d. Osman Test, secondo cui le autorità vengono meno all’obbligo positivo di proteggere il diritto alla vita della donna quando le autorità sono a conoscenza delle minacce e queste sono concrete e immediate (cfr. Corte EDU, Grande Camera, 28/10/1998, ricorso n. 23452/94, Osman c. Regno Unito, §116).
Autorità:
Corte EDU, sez. III
Data di emanazione:
09 Giu 2009
Numero:
33401/02
Territorio:
Corti sovranazionali
Categoria:
Corte EDU