Con la sentenza n. 14247 del 2023 la Corte di Cassazione apre la strada ad una giurisprudenza di legittimità orientata ad adottare una “prospettiva di genere“ affinché possano essere colti gli elementi strutturali che interessano e caratterizzano vicende legate ai reati motivati dal genere.
Nel caso di specie, viene presentato ricorso avverso un provvedimento che aveva confermato la decisione di primo grado di applicare la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare, a seguito di reiterati episodi di violenza agiti dal ricorrente.
La Corte di cassazione riesce a suffragare il tentativo di “strumentalizzare” il ricorso che, caratterizzato dalla presenza di stereotipi di genere, avrebbe altrimenti perpetrato un’ulteriore forma di violenza nei confronti della donna vittima già di abusi.
Per i motivi precisati, la Corte di cassazione dichiara il ricorso inammissibile.