Atti persecutori al termine di una relazione adulterina

Dopo la fine di una relazione adulterina, un uomo bresciano sulla quarantina ha cominciato a perseguitare l’amante, una ragazza mantovana di 20 anni. 

Dopo mesi in cui le veniva promessa la fine della relazione coniugale, la donna aveva infatti deciso di chiudere la relazione. L’ex fidanzato iniziava quindi iniziato a telefonare, a scrivere, a insultare, a minacciare e a maltrattare la ragazza che ha sporto denuncia presso una caserma di polizia.

La fine di una relazione viene ancora considerata come un possibile movente di reato: il non voler riconoscere e accettare la situazione e il decidere di perseguitare la ex fidanzata, stando ai giornali, è dovuto unicamente alla rottura. Sarebbe quindi logicamente corretto, scrivere, come è stato fatto, che sia stata la donna ad ‘aver iniziato il suo calvario’ decidendo di chiuderla. 

La possessività, l’oggettificazione e la cultura che queste rappresentano non vengono neanche considerate sul banco degli imputati.

La descrizione è stata redatta dalla studentessa Diana Novelletto.