Una testata giornalistica ha riportato la notizia di uno stupro subito da una studentessa, nella notte di un sabato sera, in attesa di un mezzo pubblico per tornare a casa.
La notizia, purtroppo, non è una novità e si inserisce in un periodo storico-culturale in cui si evidenziano, con grande preoccupazione, da un lato l’aumentare dell’uso della violenza, dall’altro il venir meno del rispetto dei principi fondamentali della convivenza sociale.
Ciò che più colpisce, nella notizia riportata, è l’attenzione posta sullo “status” della vittima: studentessa, universitaria, ventenne, fuorisede, ubriaca, da sola alle tre di notte ecc., quasi a voler sottolineare una sorta di sua “complicità” all’epilogo della tragica vicenda. Sull’uomo, invece, ci si limita a precisare che è uno straniero, come se la violenza derivasse dalla nazionalità.
La descrizione è stata redatta dalla studentessa Alessandra Amenta.