Con la sentenza 74/2020, la Cassazione penale offre un’approfondita analisi di quella che, già da tempo, viene riconosciuta come violenza assistita.
Richiamando gli elementi della violenza reiterata nel tempo e della percezione ripetuta da parte del minore del clima di oppressione di cui è vittima uno dei due genitori, si ritiene che debba essere riconosciuta la sussistenza del reato di cui all’art. 572 c.p. anche in tutte quelle ipotesi in cui i minori, pur non essendo diretti destinatari delle condotte violente, subiscano comunque violenza indiretta, la quale porta, nella maggior parte dei casi, a conseguenze negative nella crescita personale ed emotiva del minore interessato.
Nel caso di specie, il reato di stalking perpetrato nei confronti della madre si rifletteva nei suoi elementi anche sui figli.
L’ex convivente veniva per questo condannato al risarcimento dei danni nei confronti dei figli minori, qualificati come persone offese del reato addebitato.
La descrizione è stata redatta dalla studentessa Sara Di Giovanni.