Cass. pen., sez. III, 06/2/2020, n. 10384

Con la presente sentenza, la Suprema Corte ha specificato che il mancato dissenso della persona offesa non è sufficiente ad escludere la configurabilità del reato di violenza sessuale. Ciò è vero, a condizione che tale mancato dissenso sia stato preceduto da atti di violenza fisica o psicologica, idonei a comprimere tout court la capacità di reazione e opposizione della vittima.

Nel caso di specie, tra le precedenti condotte violente – a cui, tra l’altro, aveva assistito anche il figlio minorenne della coppia – la Corte ha dato rilevanza anche alla mancata attribuzione del mezzo di sostentamento, la quale può, altersì, comportare l’applicabilità della fattispecie di cui all’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare).