Con la presente sentenza la Suprema Corte stabilisce che in tema di affidamento dei figli minori ha particolare rilevanza, e può fondare la domanda di affidamento esclusivo. L’eventuale commissione di reati da parte di un genitore nei confronti dell’altro. Per la scelta del regime di affidamento più idoneo, non basta soffermarsi sul desiderio del minore a mantenere la bigenitorialità, ma sono da considerare anche i rapporti di conflittualità tra le parti e i reati commessi dall’uno in danno all’altro.
Come, infatti, sostiene la Corte, essi sono “invece destinati a riflettersi negativamente anche su sentimenti ed equilibri affettivi, personali e familiari e sui rapporti interpersonali e, dunque, dotati di rilevante influenza sullo stabilimento del regime di affidamento più consono, anche in prospettiva al figlio della coppia.”
La Corte ha deciso altresì che l’interesse del minore non va considerato come desiderio del figlio di mantenere i rapporti con entrambi i genitori. Esso va piuttosto inteso “in funzione del soddisfacimento delle sue oggettive, fondamentali ed imprescindibili esigenze di cura, mantenimento, educazione, istruzione, assistenza morale, e della sua sana ed equilibrata crescita psicologica, morale e materiale”
La descrizione è stata redatta dallo studente Giulio Carzaniga e dalla studentessa Costanza Dal Cin.