Quando l’avarizia diventa reato

Un uomo, residente a Bologna, costringeva la moglie a vivere in un regime di privazioni economiche e inerenti alla cura della persona, nonostante non ci fosse alcuna difficoltà economica in quanto entrambi recepivano uno stipendio. 

La donna era costretta a sottostare a determinate regole come “solo due strappi di carta igienica” oppure “fare la doccia una volta a settimana” quindi forzata a vivere in una situazione di totale controllo da parte del marito.  

La Corte di Cassazione ha stabilito che la vittima ha subito un clima di sopraffazione e comportamenti vessatori tali da integrare il reato di maltrattamenti familiari. 

La descrizione è stata redatta dalla studentessa Eleonora Palmieri.