In attesa della sentenza di secondo grado e delle motivazioni addotte dal giudice, i mezzi di stampa segnalano che è stata confermata la condanna del convivente di una donna di 35 anni che, a seguito di ripetuti episodi di violenza psicologica e di maltrattamento, si è tolta la vita gettandosi dalla finestra. Importante è la relazione, nel caso, tra maltrattamenti (fisici e psicologici) e suicidio della donna che li subiva, riconosciuta dall’autorità giudiziaria.
La protagonista della vicenda è una giovane donna di Napoli che dal 2012 conviveva con il compagno, il quale, accanto a forme di violenza fisica e psicologica, era solito costringere la donna al versamento di parte del proprio stipendio in favore dell’uomo. Una subdola forma di violenza economica che, come emerge dalle notizie, non era però l’unica forma di violenza sofferta dalla vittima.
Nella sua estrema drammaticità, il caso è approdato nelle aule di giustizia. In primo grado, l’uomo è stato condannato a 22 anni di reclusione, mentre in appello la suddetta pena è stata confermata, con una riduzione di tre anni.