Alcune diverse figure di stalker: uno sguardo dalla prospettiva della psicologia forense

Per comprendere fenomeni complessi come il reato di stalking è necessario combinare diverse competenze. Questo l’approccio proposto dall’articolo di giornale analizzato.

Così, la psicologia forense ha studiato il fenomeno e delineato alcuni schemi comportamentali tipici di chi commette questo reato. Il risentito e il rifiutato si sentono vittime della persona che perseguitano o in generale del sistema e quindi si sentono legittimati a vendicarsi. Poi ci sono il cercatore di intimità e il corteggiatore incompetente che idealizzano il partner, anche in uno sconosciuto e sono quindi i più insistenti e persistenti.

Il modello più pericoloso è sicuramente il predatore; questo prova eccitazione nei sentimenti di paura della propria vittima e per lo più punta ad un’aggressione sessuale. Rientrano in questo pattern meno persone rispetto alle altre tipologie, ma l’aspetto interessante preoccupante allo stesso tempo è che sono tutti uomini. Alla base di tutti questi schemi comportamentali stanno gli stereotipi di genere. Dalla donna come oggetto di possesso fino al più terribile stereotipo della donna come preda da cacciare. 

La descrizione è stata redatta dalla studentessa Mila Greta Maderna.

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