Il progetto nasce nel 1986 tra donne dell’UDI (Unione donne in Italia) e sfocia nella costituzione dell’associazione di volontariato “Casa di Accoglienza delle Donne maltrattate”.
Dall’ascolto delle storie delle donne e delle loro necessità e desideri viene definita quella che oggi chiamiamo “metodologia dell’accoglienza”, una pratica di affiancamento della donna che ha subito violenza, senza giudizio, senza imposizioni di scelta, con la volontà di creare una relazione di fiducia per rafforzare la sua possibilità di uscire dalla condizione di chi subisce violenza dal partner.
Il lavoro di Cadmi si articola su più fronti: dal primo momento di accoglienza telefonica agli incontri di persona, dalla valutazione del rischio alla possibilità di offrire anche ospitalità in case ad indirizzo segreto garantendo a tutte le donne anonimato e segretezza.
Tutta l’attività è svolta da donne sul principio del potersi dare forza reciproca, riconoscendo la specificità della differenza di genere,
Il concetto è che la violenza maschile sulle donne sia un problema sociale e trasversale che ha origine nel patriarcato e nella disparità di potere tra i sessi.
Dalle attività di base si sono sviluppati, in oltre trent’anni di ascolto delle storie delle donne e di affiancamento nei loro percorsi, innumerevoli progetti, tra cui citiamo i più significativi:
- Uscire dalla violenza si può; (sostenuto anche con Convenzione e poi bando del Comune di Milano)
- Uscire dal deserto, ospitalità e affiancamento di giovani donne (under 30) abusate in famiglia
- “Violenza sulle donne? Te la faccio vedere io”-Prevenzione della violenza maschile sulle donne, in ambito scolastico- mediamente 1000 studenti delle scuole superiori della città Metropolitana Milanese ogni anno- con il contributo della Fondazione Cariplo. progetto di prevenzione nelle scuole per il superamento degli stereotipi di genere
- progetto C.R.E.A., progetto finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità per l’empowerment personale e socio economico della donna e il rafforzamento della rete dei soggetti a vario titolo coinvolti nel progetto di inserimento lavorativo per l’inserimento lavorativo e il sostegno psicologico, sostenuto dal bando del Dipartimento Pari Opportunità;
- La via d’uscita, finanziato dal Dipartimento Pari opportunità. Progetto finalizzato alla prevenzione della recidiva. Beneficiari: donne carcerate; operatrici e operatori degli istituti penitenziari di San Vittore, Bollate e Opera. progetto “via di uscita” con il carcere di San Vittore e Bollate;
- La Stanza dello Scirocco, rete interistituzionale “La rosa dei venti”- capofila Comune di Rozzano;
- Centro donna, rete interistituzionale “Fuori dal silenzio”- capofila Comune di San Donato Milanese
- Ali d’autonomia, progetto per l’autonomia abitativa (sostenuto tramite D.i.Re …)
- Un viaggio per la libertà, per donne migranti che hanno subito violenza, sostenuto da Fondazione Cariplo e Città metropolitana di Milano;
- LVLS, progetto in collaborazione con DiRe e UNHCR. Costruzione di un piano di lavoro congiunto tra il centro antiviolenza e altri soggetti (centri di accoglienza, scuole di italiano, enti per l’inserimento lavorativo, organizzazioni umanitarie, ecc.) finalizzato all’attività di formazione e informazione nell’ambito della violenza di genere
- Formazione per la comunicazione della violenza di genere- Politecnico di Milano PoliDesign e NABA
- Formazione per la comunicazione interna del tema molestie nell’ambito lavorativo- FISAC CGIL
- La violenza di genere ha i giorni contati. Convegni, seminari, spettacoli, mostre per la sensibilizzazione e l’informazione sulla violenza di genere- BASE Milano
- Start up della cooperativa sociale I sei petali, in collaborazione con il Comune di Milano (assessorato al Lavoro)
- Percorsi di sensibilizzazione e prevenzione sulla violenza maschile contro le donne nelle aziende (Pomellato Spa, 3M Spa, BPM Milano, Allianz World Wide Italia, Costa Crociere Foundation, Inditex Spa, Repower Spa, Jacobs Spa
Nella sede storica dell’associazione, a Milano, in via Piacenza 14, sono impegnate 21 consulenti di accoglienza, con rapporti di lavoro fisso o collaborazione professionale, e oltre 50 volontarie, tra educatrici, legali, psicologhe, counsellor, e altre professioni, tutte formate preventivamente con un corso che si organizza ogni due anni in sede, con durata variabile da 3 a 6 mesi e successivo tirocinio, obbligatorio prima di iniziare l’attività vera e proprio con le donne.