Per venti lunghi anni, una donna e le sue quattro figlie hanno dovuto subire violenze orribili di ogni genere dal marito e padre-padrone. Le donne venivano violentate, picchiate e umiliate: erano costrette a mangiare per terra e senza posate, come maiali; le figlie erano obbligate a stringere un sacchetto in testa alla madre; venivano messe loro le mani al collo, quasi per strangolare.
L’uomo si è giustificato dicendo di voler creare un “predominio di genere con l’imposizione di un regime di vita finalizzato allo sfruttamento sessuale ed economico delle componenti femminili della famiglia e con condotte di stampo padronale”.
Finalmente, nel gennaio del 2022, il 43enne è stato condannato a vent’anni di reclusione per maltrattamenti aggravati, violenza sessuale ed estorsione (per uso indebito di una carta di credito dei famigliari e perché si era fatto dare una la pensione di una figlia disabile) e al risarcimento (tra i 10mila e i 40mila euro) per la moglie e le figlie.
La descrizione è stata redatta dalla studentessa Elisa Cagnin.