Con la presente sentenza, la Corte di appello conferma la sentenza emessa in data 13.6.2019 dal Tribunale di Taranto.
L’appellante era stata emessa una sentenza che lo condannava a 7 anni di reclusione per i reati di violenza sessuale e maltrattamenti, oltre che al pagamento delle spese processuali e alle pene accessorie di cui all’art. 609 nonies del c.p.
Avverso l’anzidetta decisione il difensore dell’imputato proponeva rituale e tempestiva dichiarazione di appello, adducendo la mancanza di elementi probatori.
La Corte ritiene però che la narrazione drammatica delle violenze subite nel corso degli anni sia meritevole di credito, poiché qualificata da completezza e puntualità descrittive nonché da significativi elementi circostanziali. Particolarmente rilevanti sono le testimonianze rese dagli zii materni, nonché le violenze continuamente subite dai figli minori. Per questi motivi, la Corte conferma la decisione di primo grado.
La descrizione è stata redatta dalla studentessa Anna Grillo.