L’imputato, un insegnante di un istituto professionale, veniva citato in giudizio con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di T.L, una ragazza affetta da una forma lieve di incapacità psichica.
Nel giudizio instaurato dinnanzi al tribunale ordinario e alla Corte d’Appello, l’imputato veniva assolto. Il procuratore generale della Corte D’Appello, proponendo una serie di motivazioni articolate, decide di impugnare la sentenza di assoluzione.
La Corte di Cassazione, tuttavia, rigetta il ricorso in quanto a suo avviso non ci sarebbe stato un abuso della propria posizione da parte dell’insegnante e in quanto la ragazza, in base a quanto emerso dalle perizie effettuate dai giudici dei precedenti giudizi, sarebbe stata in grado di manifestare il proprio consenso.
La descrizione è stata redatta dalla studentessa Aurora Emanuele